Romena, tra storia e leggende

Siamo in Toscana dove, ai piedi del Monte Falterona e delle sorgenti dell’Arno, si sprigiona tutto il fascino del Casentino. La nostra escursione ad anello si snoda in piena campagna, tra pascoli e terreni coltivati a grano e orzo. Percorreremo strade poderali e sentieri tra boschi di querce, castagni e viali di cipressi come quello che ci condurrà alle rovine del Castello di Romena, forse il più leggendario maniero della vallata eretto nell’XI secolo e un tempo proprietà dei Conti Guidi. Lambiremo le sue mura fino ad arrivare alla Torre di Gabella, nei cui pressi si trova la Fonte Branda citata da Dante nel XXX Canto dell’Inferno nella Divina Commedia. Lasceremo il castello per vedere incorniciate da un radioso prato verdeggiante, la splendida Pieve romanica di San Pietro e l’eremo di Coltriciano, complesso meglio noto come Pieve di Romena. Qui il tempo sembra volerci proporre una sosta, là dove anche lui sembra essersi fermato per catturare un po’ di quella pace e di silenzio che abitano il luogo. Dal Medioevo la Pieve è stata un punto di ristoro e riposo per viaggiatori e pellegrini diretti a Roma, oggi ospita il centro della Fraternità Romena, fondata da Don Luigi Verdi. Passeremo la riva destra dell’Arno per proseguire lungo la passeggiata di Karl Simon, meglio noto come La Lama dell’Ispettore, un viale di lecci secolari che costeggiano il fiume Arno nel punto in cui terminava la Via dei legni, un percorso utilizzato in passato per portare al fiume il legname da trasportare altrove.

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