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Camaldoli, tra il silenzio dell’Eremo e la voce della Foresta

Sabato 4 novembre: vi proponiamo di percorrere con noi sentieri e strade forestali immerse in boschi di castagni, faggi e abeti bianchi alla scoperta di uno degli angoli più spirituali del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi: l’Eremo di Camaldoli. Fondato da Romualdo agli inizi dell’XI secolo su un terreno datogli in dono dal nobile aretino Maldolo, ancora oggi l’eremo si preserva come luogo di ritiro spirituale e di vita contemplativa, nascosto e abbracciato dalla foresta che lo circonda e della quale i monaci si sono presi cura per secoli. Affinché mai venisse abbandonata, nel 1520 fu redatta la “Regola di vita ermetica”, una sorta di regolamento della vita monastica e codice forestale insieme. Custodire per coltivare lo spirito e la foresta affinché preservino intatto quel silenzio di cui i monaci per secoli si sono nutriti. Ci incammineremo tra quei luoghi cari a poeti, santi e letterati che, tra le fronde di questi boschi, trovarono radici e ispirazione.
Domenica 5 novembre: esploreremo in modo più attento una delle Riserve biogenetiche più conosciute al livello nazionale, quella di Camaldoli. Dall’eremo saliremo verso la Giogana, strada di crinale che separa la Toscana dall’Emilia Romagna. Oggi questo corridoio di faggi e aceri montani è noto a tutti gli escursionisti che percorrono il Sentiero 00, l’Alta Via dei Parchi, il Cammino di San Francesco e quello di Dante. Da qui passa anche la nostra via, una delle più antiche e conosciute: la Via dei Legni. Da qui transitavano i grandi fusti di legno che, trasportati tramite il fiume Arno, giungevano a Firenze. Ci dirigeremo verso Poggio Tre Confini e l’Aia del Guerrino, fino alla terrazza panoramica del Monte Penna da cui godremo della vista sulla Diga di Ridracoli. Rientreremo tra grandi abeti e faggi, piantati 150 anni fa da Carlo Siemoni, una delle figure eccellenti a cui si devono rimboschimento ed emancipazione agricola del Casentino.

Durata: 2 giorni
Date: 04/11/2023 - 05/11/2023
Guida/Tour leader: Marco Mencattini

100 

Difficoltà: medio
Lunghezza: 10+9,5 km
Dislivello: 450+440 mt
Luogo di partenza: 9:30 Monastero di Camaldoli (Arezzo)

1° GIORNO Sabato 4 novembre
Difficoltà: Media (E=Escursionistico)
Lunghezza: 10 km
Durata: 7 ore
Dislivello: 450 mt

2° GIORNO Domenica 5 novembre
Difficoltà: Media (E=Escursionistico)
Lunghezza: 9,5 km
Durata: 6 ore
Dislivello: 440 mt

Luogo di incontro: 9:30 Monastero di Camaldoli (Arezzo). Luogo da raggiungere con mezzi propri.

Equipaggiamento: scarponi da trekking alti alla caviglia con suola scolpita (tipo Vibram), abbigliamento adatto alla stagione, lampada frontale, almeno 1 litro di acqua e pranzo al sacco.

 

La quota comprende
La quota individuale di partecipazione è di 100€ e comprende escursione con guida ambientale escursionista abilitata, Polizza Collettiva Multirischi Plus Allianz, Sistemazione in mezza pensione (cena del 4/11 e colazione del 5/11) presso la Foresteria del Monastero di Camaldoli.

La quota non comprende
Mezzo di trasporto per raggiungere il punto di incontro, eventuale tassa di soggiorno da pagare in loco, tutto quanto non incluso nella voce “la quota comprende”.


Ulteriori informazioni
CLASSIFICAZIONE DEL LIVELLO DI DIFFICOLTA’
Marco fa parte del Cai, riportiamo dunque di seguito la classificazione dei livelli di difficoltà elaborata dal Club Alpino Italiano a cui Marco fa riferimento e si attiene per i suoi percorsi:

Difficoltà T, sentiero turistico
Itinerario su stradine, mulattiere o larghi sentieri, con percorsi non lunghi ben evidenti e che non pongono incertezze o problemi di orientamento. Si svolgono di solito sotto i 2.000 metri di quota. Richiedono una certa conoscenza dell’ambiente montano e una preparazione fisica alla camminata.

Difficoltà E, sentiero escursionistico
Itinerari che si svolgono su sentieri di ogni genere oppure su evidenti tracce di passaggio in terreno vario (pascoli, detriti, petraie), di solito con segnalazioni; possono esservi brevi tratti pianeggianti o lievemente inclinati di neve residua dove, in caso di caduta, la scivolata si arresta in breve spazio e senza pericoli. Si sviluppano a volte su terreni aperti, senza sentieri ma non problematici, sempre con segnalazioni adeguate. Possono svolgersi su pendii ripidi, dove tuttavia i tratti esposti sono in genere protetti o assicurati (cavi). Possono avere singoli passaggi, o tratti brevi su roccia, non esposti, non faticosi né impegnativi, grazie alla presenza di attrezzature (scalette, pioli, cavi) che però non necessitano dell’utilizzo di equipaggiamento specifico (imbragatura, moschettoni, ecc.). Richiedono un certo senso dell’orientamento, come pure una certa esperienza e conoscenza dell’ambiente alpino, allenamento alla camminata, oltre a calzature ed equipaggiamento adeguati. È il tipo di sentiero maggiormente presente sul territorio e più frequentato e rappresenta il 75% degli itinerari dell’intera rete sentieristica organizzata.

Difficoltà EE, sentiero per escursionisti esperti
Si tratta di itinerari generalmente segnalati ma che implicano una capacità di muoversi su terreni particolari: sentieri o tracce su terreno impervio e infido (pendii ripidi e/o scivolosi di erba, o misti di rocce ed erba, o di roccia e detriti); – terreno vario, a quote relativamente elevate (pietraie, brevi nevai non ripidi, pendii aperti senza punti di riferimento, ecc.); – tratti rocciosi, con brevi difficoltà tecniche (percorsi attrezzati, vie ferrate fra quelle di minore impegno). Rimangono invece esclusi i percorsi su ghiacciai, anche se pianeggianti e/o all’apparenza senza crepacci. Necessitano: esperienza di montagna in generale e buona conoscenza dell’ambiente alpino; passo sicuro e assenza di vertigini; equipaggiamento, attrezzatura e preparazione fisica adeguate. Per i percorsi attrezzati è inoltre necessario conoscere l’uso dei dispositivi di autoassicurazione (moschettoni, dissipatore, imbracatura, corda).

Per ulteriori approfondimenti tematici riguardanti questo tour non dimenticate di leggere i nostri articoli sul nostro spazio di lettura La Rosa dei Venti
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