Le librerie e il piacere di non trovare quello che cercavi

Potremmo dire che l’ignoto ignoto è il caso, ma sarebbe riduttivo rispetto a quello che lo scrittore e linguista britannico Mark Forsyth, vuole comunicarci nelle sue dense 26 pagine. Il fondamento di questo ignoto è: “ci sono cose che sappiamo di sapere. Ci sono cose che sappiamo di non sapere. Ma c’è l’ignoto ignoto, cioè le cose che non sappiamo di non sapere”, questo rende le librerie necessarie. Tra i loro scaffali possiamo ancora sperimentare la curiosità e il piacere di scoprire un autore, un libro di cui mai avevamo sentito parlare fino al momento in cui non è capitato tra le nostre mani e che mai avremmo pensato di trovare se ci fossimo rivolti esclusivamente alla rete. Una rete che “ha creato la deleteria possibilità di ottenere ciò che desideri” mentre “le cose che non sai di non sapere le trovi altrove”. Bisogna dunque uscire di casa, e permettere agli avvenimenti accidentali di irrompere nella nostra esistenza. In una libreria “i desideri possono espandersi all’infinito” così come nel viaggio. Ecco perché questo libricino, a modo suo, ispira il mio modo di viaggiare. Anche se prima di partire so quello che voglio vedere è mentre sono in cammino che accidentalmente mi imbatto nei veri doni del viaggio. Un luogo che mi colpisce, che mi parla, le persone che incontro e che nessuna ricerca online avrebbe potuto trovare per me. Nell’ignoto ignoto, così come nel viaggio, si cela la profonda, misteriosa capacità di apprezzare ciò che giunge inatteso nella nostra vita. Apprezzare al punto da farci immaginare che proprio quel libro, proprio quella destinazione, proprio quell’incontro fossero lì ad aspettarci, per fare parte della nostra evoluzione.
“L’ignoto ignoto, ciò che non sapevi di non sapere, è lì che ti aspetta, in fondo alla libreria”.

Giulia
https://www.phlomistours.com

Mark Forsyth
L’ignoto ignoto
Editori Laterza

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